Home > People > Editoriali > #iosonotorino > «L’intrattenimento per attrarre investimenti»
«Mi piacerebbe che Torino, in campo culturale, portasse a termine la transizione dal modello di associazionismo, frequentemente assistenzialista, a quello d’impresa culturale.
Perché non pensare all'intrattenimento come a una vera impresa attraente per gli investimenti di grandi organizzazioni? In un approccio sostenibile e intelligente
Soggetto etico ad alto valore aggiunto sul fronte produttivo, occupazionale, culturale e quindi economico, può rappresentare un investimento per organizzazioni consolidate, così come una ‘missione possibile’ per le decine di migliaia di studenti, qui domiciliati, che vogliano realizzarsi come imprenditori, generando e ridistribuendo ricchezza a beneficio del welfare metropolitano.
Sostenibile, digitale, intelligente, contribuirà in misura sostanziale alla tutela e al progresso della collettività. L’impresa d’intrattenimento cui ho partecipato in questi primi 15 anni ha posto Torino al centro delle proprie relazioni industriali e collaborazioni accademiche, ha ottenuto patrocini istituzionali nazionali e comunitari, ha attratto pubblico da oltre 100 nazioni: colonna sonora della nostra città»
Maurizio Vitale
Maurizio Vitale Jr, nato a Torino, si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano. Dal 1998 al 2008 è marketing corporate manager in BasicNet, prima ad Amsterdam e poi a Torino. Nel 2006 fonda Movement Entertainment, che negli anni 2012, 2013 e 2014 è stata insignita dal Presidente della Repubblica Italiana della medaglia al valore per l’attività svolta. Porta al successo il Movement Festival e il KappaFuturFestival, che nel 2019 riceve l’International Music Award come migliore festival del mondo. Nel 2014 costituisce la sede torinese della fondazione Art of Living Italia. Dal 2014 è membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Cavour. Nel 2016 riceve il Premio Bogianen «per aver innovato il panorama dell’intrattenimento cittadino in un’ottica internazionale e aver dato avvio a una nuova formula di imprenditorialità culturale».
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