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#iosonotorino

di Michele Vietti

«La chiave da cui partire»

«Torino, se vuole avere un futuro, deve essere ambiziosa. Occorre mettere da parte il piccolo cabotaggio e la prospettiva della sopravvivenza e pensare in grande, con fantasia e lungimiranza. Proviamo a immaginare uno scenario di grandi infrastrutture ecosostenibili, una riqualificazione delle periferie, una politica di agevolazioni fiscali e burocratiche per l’installazione di imprese tecnologiche innovative, Università e Politecnico come comunità scientifiche di docenti e studenti, adeguatamente strutturate e dedite a ricerca e innovazione, percorsi culturali in grado di valorizzare l’intero patrimonio storico artistico della città, enti e istituzioni cittadini sottratti alla cooptazione dei mediocri.

Le città e i territori in genere fonderanno sempre più il loro successo sulla competenza: la chiave da cui partire per guardare al futuro

Nel campo della sanità, di cui mi occupo, occorre dar vita a un sistema davvero integrato pubblico-privato, che stimoli una competizione virtuosa, consenta di apportare risorse a un settore che si è rivelato cruciale per la vita collettiva e permetta di disegnare un percorso di continuità assistenziale dall’ospedale all’abitazione, passando per lungodegenza, riabilitazione, RSA e assistenza domiciliare, in grado di affrontare non solo il progressivo invecchiamento della popolazione ma anche i rischi epidemiologici che abbiamo tragicamente conosciuto.

Per tutto e sopra tutto, finalmente, la competenza. Questa città ha tutto per arrivare a eccellere in questo ambito»

 

 

Michele Vietti

Avvocato e docente universitario, è presidente di Finlombarda SPA e di ANFIR, Associazione Nazionale delle Finanziarie Regionali. È presidente di Santa Croce SRL, gruppo imprenditoriale della sanità privata. È stato vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, deputato per quattro legislature, sottosegretario al Ministero della Giustizia e dell’Economia, presidente delle Commissioni di riforma del diritto societario e del diritto fallimentare, consigliere comunale della Città di Torino, consigliere di amministrazione del Teatro Stabile e del Museo del Cinema di Torino. È autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto e giustizia.

 

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