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Home > Food > Percorsi Gourmet > Nuova apertura: Obicà arriva in città
Le nuove aperture ci piacciono, perché sono nuove e presuppongono una città in salute che attrae investimenti. Le nuove aperture ci piacciono ancora di più quando a programmarle sono gruppi internazionali e contemporanei come Obicà Mozzarella Bar; e guai a chiamarla “catena”: «Con Torino siamo giunti a 23 aperture tra Italia e mondo, con ristoranti in UK, Stati Uniti, Giappone, Portogallo e ovviamente Italia. Abbiamo uno dei più bei store a Milano, uno bellissimo a Firenze. Tra poco apriamo a Cagliari. Perché Torino? Perché crediamo fortemente nella città e nelle potenzialità del suo panorama food in continua evoluzione». Ecco la scelta, ed ecco la spiegazione offertaci cortesemente dalle parole di Davide Di Lorenzo, CEO di Obicà.
Chiacchiere interessanti; l’occasione è stata martedì 29 novembre, ospiti di una preview stampa particolare preparata proprio da Obicà, a Torino, in via Lagrange, fresco di apertura: «Si tratta di presentazioni “ibride”, con un’apertura soft e inviti alla stampa. Vogliamo fin da subito stringere buoni rapporti. A ogni latitudine il nostro format è questo: per noi è fondamentale raccontare chi siamo».
Obicà Mozzarella Bar è nato quasi vent'anni fa, ispirato dal concept del sushi-bar nipponico, ma con la chiara missione di portare il food italiano in giro per il mondo. Internazionale, di tendenza, sbarca a TorinoIl format di Obicà è ben definito: tanta Italia e da tutta Italia, con prodotti che arrivano da nord a sud, e sempre da produttori di super fiducia. Alle spalle non personaggi singoli, ma team coesi con figure chiave (possiamo chiamarli main-chef) e tante idee, condivise, sempre in movimento. Il risultato è un ristorante assolutamente italiano, figlio di un’Italia autentica ma pure elegante, forse perfino un po’ “estremizzata”; ma d’altronde all’estero ci amano tutti, perché tirarsi indietro. Una cucina insomma non di chef ma di ingredienti: «L’idea era, con le dovute accortezze, di poter riproporre la qualità della nostra cucina a Milano come a Londra o Lisbona. Infatti il menù è praticamente uguale ovunque – precisa Paolo Gallizioli Marketing & Communication Manager di Obicà – e ogni nuova apertura è accompagnata in loco da un team di senior che instrada sulla retta via la squadra del singolo ristorante. È vero, non chiamateci catena, siamo un gruppo di ristoranti, accomunati dall’amore per ciò che l’Italia incarna nel mondo, e da una sorta di innato equilibrio. Design, cucina, la scelta di non utilizzare cipolla e aglio nei piatti, l’ampia ma non esagerata alternativa del menu… Ogni aspetto si rifà a un equilibrio ottenuto nel tempo, che oggi fa rima con Obicà, e che crediamo sia fondamentale per vivere bene».
Tirando le somme: felici noi per un’apertura nuova e internazionale letteralmente “abbracciata” alla Rinascente (tra l’altro recentemente abbellita); felice la “gente degli uffici” per questa valida alternativa sbucata quasi sotto Natale; felici nuovamente noi perché questo Obicà ha tutta l’aria di un luogo in cui tra eventi e fermento si respirerà entusiasmo (come piace a noi).
Un plauso alla pizza (raccontataci dal capo-pala Marcello), leggera, semplice ma non banale, orgogliosamente non “napoletana”, in un mondo in cui non sembra possano esistere altre pizze. Bell’atto di coraggio anche questo; ci è piaciuta.
(foto di Filippo Rossi e Obicà Mozzarella Bar)