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#iosonotorino

di Walter Comello

La profezia

Torino, 13 giugno 2020

Lui, Torino l’aveva conosciuta molto bene. Medico, speziale, astrologo e veggente Nostradamus, tra i suoi molteplici viaggi fuori dalla Francia, nel 1555 soggiornò presso la Domus Morozzo, una tenuta che ospitava nobili ed illustri personaggi situata nella zona dell’attuale Pellerina. Un secondo soggiorno coincide con l’attività di medico, era stato chiamato alla corte sabauda per curare la sterilità della duchessa Margherita, la sua cura funzionò e la duchessa diede alla luce Emanuele Filiberto. La sua fama all’epoca derivò però dai suoi studi sulla cura della peste che lo portarono alla produzione della pillola rosa, un ricetta in cui credeva con veemenza. Tale impeto nel sostenerne l’efficacia derivava probabilmente dalla risposta inconsapevole dell’uomo di scienza che non accettava la propria impotenza di fronte alla morte della moglie e della figlia per quella epidemia.

La sua notorietà nella storia la si deve però soprattutto alla sua presunta capacità di preveggenza e alle sue discusse e inquietanti profezie. Ora tocca a te scrivere le tue quartine, mi disse accendendo una candela su un vecchio tavolo a cui eravamo seduti. Ora ti insegno come si fa. La candela infilata in una bottiglia di vetro scuro aveva evidentemente da tempo quello scopo e una cascata di cera la avvolgeva dal collo alla base. Guarda intensamente la fiamma che si muove e pensa al tempo e al luogo che vorrai vedere. Colui che mi fa da maestro è accanto a me, silenzioso, insieme guardiamo la fiamma che danza lentamente nel buio e Torino 2030 appare come per magia.

La collina sembra tornata alle sue origini, le piante sono cresciute, avvolgono le case nascondendole in un sottobosco che profuma di muschio, abitato da daini e cervi

La collina sembra tornata alle sue origini, le piante sono cresciute, avvolgono le case nascondendole in un sottobosco che profuma di muschio, abitato da daini e cervi. Torino è diventata davvero la città dei tre fiumi, come un tempo era chiamata, questi la avvolgono in un percorso reso navigabile che collega le diverse aree della città consentendo un piacevole e veloce spostamento per chi vi abita e una indimenticabile esperienza per chi viene da fuori. La navigazione è estesa anche ai territori esterni, collega valli e pianura alla città. Lungo il Po il parco del Valentino, notoriamente destinato agli innamorati, incontra le altre aree verdi creando un unico grande polmone preposto alle attività all’aria aperta. Ovunque gabbiani di fiume, cigni, anatre e altri uccelli animano le acque e volano a stormi sopra i ponti adornati da bandiere che sventolano i colori giallo e blu della città. In prossimità delle stazioni dei traghetti ci sono bar e ristoranti con i loro dehor in cui passare la giornata e alla sera ascoltare la musica jazz di Louis ArmstrongKing OliverRed AllenBuddy Bolden, come nel quartiere di Uptown a New Orleans.

Dopo il calar del sole le vie d’acqua sono illuminate e consentono le attività fluviali. La musica si alterna al silenzio di altre aree del grande parco che avvolge la città e gli scenari fiabeschi dei palazzi antichi e di aree sapientemente illuminate. In certe zone ci sono tribune di legno che consentono alla gente di osservare gli animali di notte, come alla pozza illuminata del Parco di Etosha in Namibia. Ci sono anche le telecamere che 24 ore su 24, per vedere in diretta un documentario sulla natura come quello del National Geographic.  In città il silenzio è d’oro, il centro è solo pedonale o attraversato da mezzi di servizio elettrici e trasparenti per consentire ai viaggiatori di apprezzare la capitale del barocco europeo. Sotto i portici la gente ha imparato che chi parla forte opprime il tuo spirito e non è più necessario. Il nuovo sindaco gira spesso per la città con un taccuino, parla con tutti e si annota le piccole e grandi cose che ci sono da fare.

Poi una domenica al mese, una per ogni quartiere, il nuovo sindaco organizza una bella festa in ognuna di quelle piazze. Accoglie su un palco per tre minuti ogni cittadino che abbia da fare un’adeguata richiesta. Il nuovo sindaco ha imparato questa buona pratica dal sultano dell’Oman e se la richiesta sarà ritenuta opportuna darà disposizione ai suoi funzionari che siano eseguiti i lavori entro venti giorni da quel giorno. Tutti i balconi sono ornati di fiori e c’è una detrazione fiscale per ognuno di quelli che contribuisce alla bellezza della città.  Su molti tetti sono organizzati orti e giardini come quelli pensili di Babilonia. Il sistema di irrigazione l’aveva già progettato Leonardo da Vinci, ma certo tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Torino inventerà il modello che si chiamerà Mare diffuso e prevedrà una serie di stabilimenti balneari immersi nel verde lungo i suoi corsi d’acqua. Si sentirà il profumo dei gelsomini all’ingresso e poi della crema al cocco come in Costa Smeralda e si chiamerà proprio così per il colore dominante e per i riflessi sull’acqua. In città i muri sono puliti e la gente è gentile e di buone maniere. Dal 2020 al 2030 i potenti droni, prima utilizzati solo per la festa di San Giovanni e poi per controllare in quel nefasto anno della pandemia il distanziamento sociale, sono diventati uno strumento deterrente e fondamentale a garantire la sicurezza di tutti i cittadini.

La polizia non serve quasi più e non si vede, dà sicurezza non vederla, il sindaco Giuliani un po’ di anni prima aveva rappresentato un modello a New York. I bambini come un tempo sono tornati a giocare in cortile perché i loro genitori hanno imparato che i social si fanno rincorrendo insieme una palla per un fine comune. In tutte le piazze c’è una struttura con un grande mazzo di bandiere tricolore, come di rose, un nuovo vento di passioni le muove, dà loro forza e vita e diffonde un profumo di pulito. Gli occhi tornano a vedere la fiamma che illumina il viso. La stanza riprende ad avere i suoi confini al di là del buio, ed il tempo ad essere questo tempo. Mi volto verso il mio maestro per porgli una domanda. Michel, ma se il futuro non esiste come si fanno ad avverare le profezie? Lui mi sorride, mi appoggia affettuosamente una mano sulla spalla e mi dice: Credendoci!