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Torino, 25 maggio 2020
Questi momenti li ricorderò a lungo. Ci sono persone che non vedo da circa tre mesi, altre che non sento da molto più tempo, senza considerare quelle che non ho ancora mai incontrato perché le ho conosciute online durante questo strano periodo. Un lasso di tempo trascorso in modo molto diverso dal solito, passato nell’attesa di tornare alla normalità e col timore di aver perso qualcosa prima di entrare in casa e restarci. Nel frattempo sono nate nuove opportunità e nuove relazioni, grazie alle tecnologie ci siamo tenuti in contatto con chi faceva parte della nostra vita, abbiamo conosciuto persone che, forse, in una condizione di normalità non sarebbero entrare nella nostra sfera dei contatti. Molti conoscono quella sensazione che viene definita nostalgia di casa. Eppure, dopo questo periodo, avremo sperimentato un senso di mancanza diverso: per la nostra città, per le nostre abitudini al di fuori delle mura domestiche, per le persone che eravamo abituati a frequentare.
Citando Alda Merini, ci si abbraccia per ritrovarsi interi, con tanta attenzione, grande rispetto e massima gioia
Ma questa attesa è finita e da qualche giorno possiamo mettere il naso fuori dalle nostre abitazioni – anche se coperto da una mascherina che, oltre a tutelarci dal nemico, sta producendo quel distanziamento sociale di cui solo ora comprendiamo l’impatto. Ora abbiamo la possibilità di ritrovarci tra noi, di incontrare tutte quelle persone alle quali abbiamo promesso di dedicare la nostra prima visita di cortesia, i nostri parenti, gli amici e i colleghi. Abbiamo l’opportunità di ritrovare ciò che eravamo, forse un po’ cambiati, ma pur sempre simili a ciò che siamo stati fino ai primi giorni di marzo. Dimentichiamo quindi ciò che di brutto abbiamo pensato in questi giorni e riprendiamo pian piano a coltivare la nostra presenza, non solo sul territorio o tra le persone, ma dentro noi stessi. Ritrovare se stessi è un passaggio importante.
Siamo stati rinchiusi per molti giorni e abbiamo perso la cognizione della realtà che ci eravamo costruiti. Proviamo da oggi, con le dovute precauzioni, a riprendere posto nella nostra vita, nella nostra Torino.