Home > People > Editoriali > #iosonotorino > «Ascoltare, aspettare, crederci»
«Torino scommetta sui giovani. Di più. Sembra che il loro passo sia ciondolante, lo confondiamo per mancanza di grinta, di motivazione, di obiettivi. Ma potremmo sbagliarci di molto. Stanno osservando, riescono a sentire, hanno un rapporto con la giustizia sociale più sano e coerente di quello degli adulti. E quindi non corrono verso obiettivi di crescita slegati dai bisogni reali, se possono si aiutano, condividono spazi, cibo, mezzi di trasporto.
Per Savina Neirotti il futuro sono i giovani con cui si confronta ogni giorno. Senza dimenticare la cultura, base per l'inclusività e l'esaltazione delle differenze
Aspettiamoli, invece di incalzarli, offriamo loro opportunità concrete. Ascoltiamo le loro idee, e diamo loro il tempo e i soldi per realizzarle: a modo loro, non a modo nostro. Corrono, ma su strade diverse, e portano soluzioni inaspettate. Lasciamoci stupire.
Torino stia al fianco degli artisti. Questa città si è reinventata con la cultura, ed è solo continuando a crederci che troveremo una soluzione per essere più inclusivi, senza privare nessuno della propria, meravigliosa, differenza. Torino è a lungo termine, non a breve scadenza».
Savina Neirotti
Laureata in Filosofia, è amministratore delegato della Scuola Holden, dove si insegna Contemporary Humanities attraverso lo storytelling. Ha ideato e diretto per 12 anni il TorinoFilmLab, laboratorio di sviluppo e fondo di produzione promosso dal Museo Nazionale del Cinema, dedicato a sceneggiatori e registi di tutto il mondo con all’attivo 105 film provenienti da 74 Paesi. Per la Biennale di Venezia è responsabile della Biennale College Cinema & Virtual Reality, che seleziona, sviluppa, produce lungometraggi e film VR a micro-budget e li presenta alla Mostra Internazionale del Cinema.
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