Torino, Autunno 2024
All’origine dello sport in Torino ci sono “pionieri” svizzeri e tedeschi, uomini ingegnosi, che uniscono le capacità imprenditoriali all’attenzione per ciò che di “nuovo” offre il panorama storico: nell’Ottocento essi si trasferiscono in Piemonte attratti dalle potenzialità del Risorgimento e del ruolo guida assunto da Torino. Originario di Zurigo è Rodolfo Obermann, arrivato nella Torino di Carlo Alberto nel 1833, come direttore della Scuola Militare di Ginnastica e fon datore, nel 1844, della prima istituzione sportiva in senso moderno della città, la Reale Società Ginnastica, dove le attività coniugano l’intento salutistico con quello agonistico. Dal Canton dei Grigioni proviene l’ingegner Adolfo Kind, che nel gennaio 1896 effettua i primi esperimenti con gli sci ai piedi al Parco del Valentino e sul Monte dei Cappuccini; dalla Prussia renana giunge la famiglia di Giuseppe Hess, uno dei primi “dirigenti sportivi” di professione.
E dalla Bassa Sassonia giungono i Martiny, prima impegnati nella produzione amiantifera, poi in quella della gomma elastica. Il capostipite, Francesco Martiny, muore a 52 anni in un incidente stradale: il 19 luglio 1905, mentre con amici sta recandosi a Susa per assistere alla corsa automobilistica Susa Moncenisio, la sua autovettura si rovescia sulla strada di Rivoli, all’altezza di Pozzo Strada, provocando la morte di tre dei cinque passeggeri.
La moglie di Walter Martiny è giocatrice di tennis e usa scarpe di tela con suola di corda
Il secondo dei suoi tre figli, Walter, nato a Torino nel 1887, che al momento della morte del padre sta studiando economia e commercio all’università di Lipsia, prende progressivamente in mano le redini dell’azienda specializzandola nella lavorazione del caucciù e aprendo un nuovo stabilimento a Madonna di Campagna, in via Verolengo 79. Qui vengono realizzati il salvatacco in gomma “Dorando”, le gomme piene per autocarri “Titano”, il feltro “Martinite” (venduto in grandi quantità alla Regia Marina, che lo utilizza come isolante per i rivestimenti interni delle navi); soprattutto, dopo la Grande Guerra, qui si realizzano le prime calzature in tela con suola vulcanizzata, cui viene dato il nome di “scarpe Superga”. All’origine dell’invenzione pare esserci una ragione di famiglia: la moglie di Walter Martiny è giocatrice di tennis e, come tutti i tennisti dell’epoca, usa scarpe di tela con suola di corda.
Martiny parte dal calco di una suola di corda e la riproduce in gomma naturale, ottenendo un prodotto resistente e antiscivolo, perfettamente adatto ai rapidi movimenti del piede durante il gioco. Fatta la scoperta, è facile l’adattamento per esigenze specifiche: nascono così calzature speciali destinate alle varie pratiche sportive, dal tennis alla pallacanestro. La manifattura di via Verolengo diventa così la fabbrica torinese della gomma elastica, caratterizzandosi sempre più per la produzione di scarpe sportive: è la strada che negli anni Trenta trasforma la manifattura facendole prendere il nome del suo marchio più famoso, “Superga”.