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di Maria Lodovica Gullino

Il futuro sotto la Mole illuminata di verde

Torino, 11 giugno 2020

Vi confesso che vedere per tre sere la Mole illuminata di verde, con il logo del Festival Planet Health, mi ha fatto veramente sognare. Perché il verde è il colore generalmente associato alle piante, all’ambiente, ma è anche il colore della speranza. Quello che abbiamo vissuto, i buoni propositi di questi lunghi giorni, lasceranno un segno? Come sarà la Torino del 2030? Sono per natura ottimista e la immagino bellissima, molto verde, con i suoi viali curatissimi, i parchi affollati e pulitissimi.

Gente che corre, bambini che giocano, spettacoli, tanta vita all’aria aperta. Aria respirabile perché edifici ricchi di piante e tetti verdi contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria. La raccolta differenziata dei rifiuti è diffusa, le strade sono pulitissime (e senza buche), i numerosissimi ciclisti pedalano veloci su piste ciclabili finalmente ben definite e tutte per loro. Le auto elettriche scorrono silenziose e piuttosto scarse, perché la metro oramai corre veloce sotto di noi raggiungendo tutta l’area metropolitana, compreso l’aeroporto che, finalmente, collega Torino con il mondo, senza più scali intermedi. I treni ad alta velocità collegano Torino al resto dell’Italia, senza il passaggio obbligato da Milano.

Gli studenti animano la vita della città, affollano i locali e Torino, grazie alla sua Università e al Politecnico, è veramente una città universitaria

Gli studenti animano la vita della città, affollano i locali e Torino, grazie alla sua Università e al Politecnico, è veramente una città universitaria. La vita culturale è molto intensa, una mostra segue l’altra, i musei sono stracolmi di visitatori che spendono almeno una settimana per visitare il Piemonte. Il servizio sanitario è perfetto e da tutto il mondo arrivano alla Città della Salute pazienti che si affidano con fiducia alle cure dei medici torinesi. Le piccole e medie imprese del Piemonte, grazie a una sana politica di investimenti sulla sostenibilità, sono in grado di produrre innovazione in tanti settori diversi, mettendo a frutto i risultati delle ricerche condotte da Università e Politecnico.

Molti dei giovani reduci della formazione a distanza del 2020, spinti dall’onda della ripartenza, hanno sviluppato start-up innovative, negli ambiti più disparati, ridando vigore all’economia della nostra regione. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale hanno reso tutto quanto smart e, al tempo stesso, rivalutato l’intelligenza umana. La chimica verde ha portato a prodotti biodegradabili e a sistemi produttivi che non danneggiano l’ambiente. Sono scadute le 72 ore di illuminazione green, ma la fiducia in un futuro luminoso resta.

Torino ha tutte le intelligenze e risorse umane necessarie per un forte rilancio. Speriamo che la politica non le soffochi.