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#iosonotorino

di Francesco Bramardo

«Non possiamo perdere una generazione di atleti»

Già apprezzato giornalista sportivo, Francesco Bramardo è inviato della Gazzetta dello Sport, autore di libri dal cuore granata, negli ultimi anni si è dedicato all’attività calcistica di base. Oggi è direttore generale al Lascaris.

Francesco Bramardo è uno dei nostri capitani metropolitani.

I capitani metropolitani sono ideali rappresentanti di tutti coloro che hanno fatto della tenacia e dello spirito di squadra il tratto distintivo di fronte alle difficoltà.

Francesco nel 2020 è approdato a una delle storiche società sportive del panorama cittadino, con ben 500 ragazzi sul terreno di gioco e nella scuola calcio. Il suo è stato un impatto di grande efficacia, con la significativa vittoria del prestigioso torneo Super Oscar. Ma è sul fronte dell’organizzazione che si sono ottenuti i risultati migliori, con grandi investimenti (alcuni legati all’emergenza COVID) e la realizzazione di un nuovo campo sintetico. Da vero capitano Bramardo ha tenuto le fila serrate, motivando ragazzi e famiglie, mettendo avanti i valori dello sport come occasione di benessere e di riscatto.

Le sue parole:

«In 20 anni di calcio dilettantistico ho sempre seguito due concetti ben precisi: primo, se non sai perdere non potrai mai vincere; secondo, una società sportiva è un’azienda, e come tale va trattata. La cosa più brutta è vedere una società che chiude o che si fonde con un’altra perdendo la propria identità.

Non possiamo perdere una generazione di atleti. Alcuni smetteranno addirittura per disamore nei confronti del pallone

Proprio per questo, in un momento complicatissimo, Lascaris sta già programmando il futuro. Abbiamo appena realizzato un nuovo campo in sintetico, tra un anno ci sarà la fase finale della Nations League con l’Italia a Torino e stiamo già lavorando per portare i bambini allo stadio a respirare di nuovo un po’ di calcio.

Non possiamo perdere una generazione di atleti. Alcuni smetteranno addirittura per disamore nei confronti del pallone; e mi fa male perché, personalmente, non c’è niente di più bello che veder arrivare al campo centinaia di bambini con il pallone sotto il braccio e il sorriso negli occhi»

 

 

Francesco Bramardo e altri quindici sono i nostri capitani metropolitani.

Li abbiamo scelti in ogni settore perché i veri capitani sono ovunque.

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