«Tre progetti per allargare i confini»

«La priorità è rendere Torino più internazionale, in tre mosse. In primo luogo, creare un centro studi sul Medio Oriente e l’Asia Centrale, per potenziare i rapporti universitari e condividere le competenze con le imprese interessate a intraprendere il business in queste aree senza fare errori. Dopo l’uscita unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo nucleare e le nuove sanzioni del Tesoro americano contro l’Iran, il mercato emergente è l’Uzbekistan. 

Poi, sarebbe opportuno invitare l’Iran al Salone del Libro. È vero che l’ayatollah Khomeini aveva condannato a morte lo scrittore angloindiano Salman Rushdie, ma l’Iran resta un Paese culturalmente effervescente e sarebbe un peccato penalizzare i suoi intellettuali, anche perché le scrittrici sono più numerose degli scrittori.

Infine, mi piacerebbe che venisse individuata una sede adeguata al museo del tappeto che raccoglie la collezione privata di mio padre, Taher Sabahi, frutto di 60 anni di ricerca. Un progetto di cui abbiamo già discusso con il sindaco Appendino≫.

Farian Sabahi

Si occupa di Medio Oriente, Caucaso e Asia Centrale, aree in cui accompagna gli imprenditori interessati ai mercati emergenti. Giornalista professionista, scrive per il Corriere della Sera e il manifesto e collabora con varie TV e radio. È autrice di numerosi volumi, tra cui ‘Il bazar e la moschea. Storia dell’Iran 1890-2018’ (Bruno Mondadori, 2019) e l’autobiografia ‘Non legare il cuore. La mia storia persiana tra due Paesi e tre religioni’ (Solferino, 2018). Insegna all’Università dell’Insubria e all’Università della Valle d’Aosta. Il MAO – Museo d’Arte Orientale ha ospitato la sua videoinstallazione sui rifugiati polacchi in Iran durante la Seconda guerra mondiale e la sua mostra di fotografie ‘Safar. Viaggio in Medio Oriente’.

Torino Magazine Speciale 2020.

In edicola e in libreria.