L'ATTESA È (QUASI) FINITA, A NOVEMBRE AL VIA LE FINALS, CON GLI OTTO TENNISTI PIÙ FORTI DEL MONDO A SFIDARSI SUL PALCOSCENICO DEL PALA ALPITOUR. INTANTO CHIACCHIERIAMO, FANTASTICHIAMO, E GODIAMOCI ANCORA UN PO' QUESTA MAGNIFICA ATTESA
Nel 2005 usciva Questa storia, romanzo del torinese Alessandro Baricco, edito in prima pubblicazione dall’indipendente Fandango Libri. Queste righe, sull’amore e sull’attesa, nel tempo sarebbero diventate un cult ripreso in ogni tipo di contenuto o citazione.
L’amore come pazienza, come quella specifica determinazione che si può dimostrare in una sala d’attesa e non su un campo di battaglia. Un po’ come Torino e le sue Nitto ATP Finals, conquistate lottando prima, e aspettando dopo, con pazienza e necessità di programmazione.
Progetti, dubbi, incertezze, bollettini di contagi e quel ranking scrutato giorno dopo giorno per vedere se, tra i magnifici otto, a Torino giungerà un italiano (o super sorprendentemente due). Quante faccende c’erano da sbrigare in questa sala d’attesa, ma l’ha detto Baricco, l’amore è così, ed è stato nell’aspettare e nel pianificare le Finals che Torino ha dimostrato il suo sincero affetto per questo evento. Un sentimento particolare, inedito per certi versi, coltivato anche da chi non ha mai visto una partita di tennis in vita sua e ora, nel dubbio, si è accaparrato dei biglietti per un match al Pala Alpitour.
Perché quando la storia passa sotto casa, è peccato capitale non scendere a dare un’occhiata.
Questo numero estivo vivrà fino a ottobre e oltre (le estati si allungano mentre i ghiacci si sciolgono), e quindi sino alle porte delle ATP Finals, che si svolgeranno in questo 2021 dal 14 al 21 novembre al Pala Alpitour. Dopo tanta attesa conosceremo i volti degli otto prescelti, che saranno poi protagonisti degli incontri stellari tutti torinesi. Novak “Nole” Djokovic, il fenomeno serbo che ama l’Italia, ci sarà, quasi sicuramente come testa di serie, e insieme a lui il giovane gigante greco, Stefanos Tsitsipas, e un altro gigante, stavolta russo, Daniil Medvedev. Probabilmente, ci sarà anche l’immortale e immenso Rafa Nadal, l’uomo da Manacor, uno dei più grandi interpreti della storia di questo sport, e un leone, anche invecchiato, continua a ruggire. Più complicato, invece, il percorso per il re, Roger Federer, con quaranta primavere sulle spalle, ma un talento che non ammette preclusioni a nessun tipo di traguardo.
Grandi nomi, del passato e del presente, e poi c’è il tricolore, che raramente in altri anni è stato issato più in alto di così. Il sogno delle Finals principalmente è coltivato da Matteo Berrettini, entrato nella storia come il primo italiano giunto in finale a Wimbledon, dove ha combattuto come un leone contro Djokovic, uscendo però sconfitto. La buona annata è anche nelle ottime prestazioni di Jannik Sinner, Lorenzo Sonego, Fabio Fogni- ni, Lorenzo Musetti, tutti in buone posizioni nel ranking ATP e nella Race. L’estate è già qui: calda, sospesa, con le chiacchiere da bar e i pronostici sulla stagione in arrivo.
Quest’anno i torinesi parleranno anche di tennis, di Federer dentro o fuori e del miracolo italiano (si spera). Sono occasioni importanti che sarebbe importante valorizzare, creando nuove energie per la città e rinnovato interesse per uno sport nobile, antico ed emozionante. Quindi forza con gli ultimi preparativi, avanti con le chiacchiere se seguite dai fatti, perché queste Nitto ATP Finals devono essere un’ulteriore opportunità di crescita (non sprecata) per la città di Torino e tutti i torinesi.
(Foto di GIAMPIERO ESPOSITO e GETTY IMAGES)