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Se le serate di Sanremo fossero ristoranti

ovviamente di Torino

di Francesco Valdivia

IL 6 FEBBRAIO TORNA IL FESTIVAL DI SANREMO; UN ESCAMOTAGE PER UN PO' DI CONSIGLI GASTRONOMICI IN CITTÀ. GIOCANDO TRA SERATE E OSPITI DEL FESTIVAL MUSICALE PIÙ AMATO (E DISCUSSO) DAGLI ITALIANI

Il titolo già abbastanza delirante dell’articolo descrive perfettamente l’approccio scientifico alla vicenda. In breve: se serate e ospiti di Sanremo 2024 fossero dei consigli gastronomici a Torino, in che ristoranti finiremmo? Il comitato scientifico si è riunito e, attraverso un intricato (e sofisticato) algoritmo, ha associato a ogni serata/ospite il proprio ristorante. Ma prima, un passo indietro.

Martedì 6 febbraio 2024 inizia il festival della canzone italiana, inizia Sanremo. Simbolo del Belpaese nel mondo, seguitissimo in patria e anche all’estero, amato e criticato, boicottato, fedelmente seguito, segretamente guardato. A volte commovente, a volte entusiasmante, altre lentissimo, sicuramente abbastanza interminabile. Tutti ne parlano e tutti dicono di non guardarlo, per poi finire puntualmente sommersi da Sanremo-news.

Le date sono quelle famose: dal 6 al 10 febbraio compresi. Addirittura, a Torino, Gallerie d’Italia quest’anno ha dedicato al Festival la mostra Non ha l’età. Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976, visitabile dal 1 febbraio al 12 maggio 2024, che ripercorre fotograficamente 25 anni della storia di uno dei più celebri appuntamenti di un Paese intero. Noi, con la scusa, vi proponiamo questi 10 consigli nati da un pensiero (stupendo): se serate e ospiti di Sanremo fossero ristoranti di Torino, quali sarebbero?

10 consigli nati da un pensiero (stupendo): se serate e ospiti di Sanremo fossero ristoranti di Torino, quali sarebbero?

Martedì: la prima serata

Ovvero il momento in cui tutto inizia, in cui sparare le cartucce buone per incollare allo schermo più persone possibile; anche perché, amanti o dissidenti, la prima sera di Sanremo la guardano un po’ tutti. Quindi se questo inizio fosse un luogo in cui mangiare a Torino, noi diciamo… Mollica (piazza Madama Cristina 2). Perché in un panino di Mollica ci sta il mondo; ci sta Torino, con le sue idee, innovazioni e tradizioni; ci stanno i piccoli produttori, le emozioni condivise in piazza e il sincero UAO di chi prova per la prima volta questi panini. Ottimo ambasciatore della città.


Mercoledì e giovedì: la gara entra nel vivo

Nelle date “accorpate” bisogna fare selezione, e la competizione cresce. Noi scegliamo due “ristoranti” che non hanno certo paura di battersi con nessuno, ma che anzi, nel tempo hanno saputo conquistare critica, flussi di pubblico, clientela torinese e internazionale… E oggi sono semplicemente un cult cittadino: Cianci Piola (largo IV marzo 9/B) e Pescheria Gallina (piazza della Repubblica 14/B).

Venerdì: cover e/o duetti

L’unione fa la forza, da sempre. E la serata cover con possibili duetti è sicuramente una delle più divertenti del Sanremo novus. Anche per la saudade che evocano certi pezzi antichi. Qui la nomination, tra unione e nostalgia, ci è venuta spontanea: Ristorante Consorzio (via Monte di Pietà 23), storico locale torinese, amatissimo dalla critica, premiatissimo dal Gambero Rosso. Una certezza.


Sabato: la finale

Ovvero l’ultimo atto, che traslato può anche essere il futuro; l’ultimo passo del climax ascendente calcolato al dettaglio per fare audience. Scegliamo quindi un “etnico”, ed ecco Kensho (via dei Mercanti 16), il ristorante nippo-gourmand migliore della città. Un altro must tutto torinese.


E gli ospiti, che ristoranti sarebbero?

Marco Mengoni è Scannabue (largo Saluzzo 25/H) perché è frizzante, classico e scala ogni volta le classifiche.

Allevi è la classe e l’eleganza inscalfibile del Dolce Stil Novo all’interno della Reggia di Venaria.

Giorgia è la grinta femminile di Francesca e il suo mitico Contesto Alimentare (via Accademia Albertina 21/E).

Russel Crowe è la mitologia classica di un immortale Vintage1997 (piazza Solferino 16/H).

Gigliola Cinquetti è il nuovo Scatto (piazza San Carlo 156) dei Costardi Bros, non perché centri chissà che con i risotti, ma perché il titolo della mostra di Gallerie d’Italia dedicata a Sanremo è proprio un tributo a lei e al suo mito. D’altronde, Sanremo non ha età… neanche a tavola!