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Top 5 panini a Torino

I nostri 5 consigliati per voi

di Francesco Valdiva

TORINO CAPITALE DI TANTE COSE. TORINO CAPITALE ANCHE DEL PANINO, NELLE SUE TANTE E SVARIATE DECLINAZIONI. PER VOI CINQUE CONSIGLI, IN CITTÀ, SCELTI TRA UNA GIUNGLA DI VALIDISSIME ALTERNATIVE

«Era bello stare insieme e bastava. Comprai un paio di panini, patatine e da bere, e mangiammo in riva al mare, poi dormimmo abbracciati per un’oretta. Era in un certo qual modo anche meglio che far l’amore. E le ore filavano via stando insieme senza alcuna tensione», l’ha scritto Charles Bukowski, mica noi. Nelle sue parole c’è tutto l’affetto possibile e immaginabile per l’immensa gioia delle cose semplici. Noi per oggi ci soffermiamo sul fatto che tra tutti i cibi possibili Bukowski abbia deciso di citare proprio i panini. Perché i panini? Perché dentro un panino potenzialmente ci sta il mondo. Perché non esiste un altro cibo così composto: due fette di pane che racchiudono un pezzo di infinito. È una delle certezze della vita il panino: agli estremi il pane, dentro le idee, l’estro, le mancanze, gli errori, i colpi di genio, il tutto e perfino il nulla.

Quando eravamo piccoli il nonno di un amico (che purtroppo oggi non c’è più), portava a lui per merenda un panino, che mangiavamo al parco, e dentro non c’era nulla. La scusa era sempre la stessa: «La ricetta è questa: pane e fantasia». E a parecchi anni di distanza comprendo per davvero la poesia di quella situazione: fuori c’è il pane, dentro decidi tu cosa metterci. Un po’ dovrebbe funzionare così anche la vita.

Un panino è una questione seria e personale, ed è quasi impossibile metterci tutti d’accordo sul gusto o addirittura sul senso di un panino. Per questo, consapevoli di tale e universale limite, abbiamo selezionato per voi cinque consigli di panini a Torino; apparentemente provenienti da mondi e schemi diversi, ma in fondo indissolubilmente legati dall’essere alla fine dei panini. Con tutto il carico simbolico-emotivo che gente come noi può vedere in un panino.

C’è il piemontese, c’è quello buono per tutti, c’è il panino-idea di mondo e quello dal mondo, e c’è l’hamburger american style. Non è stato affatto facile sceglierne solamente cinque.

Un panino è una questione seria e personale, ed è quasi impossibile metterci tutti d'accordo sul gusto o addirittura sul senso di un panino

Mollica

Si comincia da quella che è diventata una sorta di istituzione. E qui sì che cerchiamo di mettere un po’ tutti d’accordo. Il motto di Mollica è “piccoli produttori”, perché è da qui che nasce la magia. Focacce, baresine e altri pani si sposano con prodotti di assoluta qualità e certa provenienza, dandoci la possibilità (in versione standard o esagerata) di creare (magari facendoci anche guidare un po’) alcuni dei panini più incredibili che potrete trovare in città. Mollica è stato riconosciuto miglior street food del Piemonte da Gambero Rosso. Non serve altro.

Piazza Madama Cristina, 2 – Torino


Patria Cevicheria Street Food

Per la categoria miglior panino sudamericano di Torino (va bene non una categoria ampissima…) ecco Patria: figlio “street” di Vale un Perù (via San Paolo), altro classico della ristorazione cittadina. Il format è semplice, super interessante e ha attirato subito parecchi gastronauti curiosi: un panino in salsa Perù, quindi con ceviche e altre proposte irresistibili di una cultura (culinaria e non solo) tutta da scoprire. Se state facendo un panino-tour, è a due passi da Mollica, e merita la tappa.

Via Claudio Luigi Berthollet, 33/A – Torino


Crostone.it

Eccoci invece a uno strenuo difensore del panino piemontese: il Crostone. Ovvero gli inventori in città del panino con la salsiccia di Bra, di cui sono diventanti simbolo. Ce ne sono diversi a Torino, noi per sceglierne uno diciamo quello di via Amendola, perché loro sono bravissimi e perché il déhors è una pacchia nell’isola pedonale dietro via Roma. Il protocollo è chiaro: dentro il panino c’è salsiccia di Bra cruda (e come se no?) e poi quello che volete, da senape e miele ai tomini, dai peperoni ai funghi… La lista è davvero lunga. Nota di merito al pane.

Via Giovanni Amendola, 10/C – Torino


Bun Burger

Per l’hamburger tocca fare precisazioni. C’è l’ormai classico M** Bun, c’è l’hamburger più rock della città di Rock Burger (via Roero di Cortanze e via Berthollet), c’è il mito di Skassapanza in piazza della Repubblica, c’è la novità a stelle e strisce Hamerica’s (via Belfiore) e il crasto e milanese Burgez (veramente notevole). Tutti bravi, tutti buoni, loro e tanti altri. Scegliamo però Bun Burger, e non è semplice dirne solo uno. Bun Burger è relativamente nuovo, ha aperto un locale sempre in via Amendola con uno stile molto particolare e i suoi burger sono veramente smashed come piacciono a noi e come vanno di moda oggi. Packaging di livello e patatine (specie quelle dolci) da urlo. Per i più curiosi c’è pure la Beyond Meat. Medio-alti i prezzi ma la qualità è eccellente.

Via Giovanni Amendola, 9 – Torino


L’Accademia del Panino

Chiudiamo con una tipologia di panino più “classica”; che non è mica un peccato, anzi. L’Accademia è come da nome un’accademia, ovvero quel luogo in cui si impara. Nello specifico a fare dei panini da leccarsi i baffi, che hanno letteralmente nutrito studenti e studenti di Palazzo Nuovo e non solo. Che sia panino o club sandwich o altri, il risultato non cambia: qui sono bravi, lavorano con ottime materie prime e non lesinano sulla quantità. Il panino è un percorso di crescita, e questo è il posto adatto per crescere insieme a tutti i tipi di panino, per poter arrivare un giorno a dire, a ragion veduta, ecco il mio panino! E una buona parte di ringraziamento andrà all’Accademia.

Via Sant’Ottavio, 27/A – Torino