Home > Food > Percorsi Gourmet > Sanremo: i partecipanti se fossero ristoranti torinesi (parte 2)
SECONDA PARTE DI UNO STRANO ESPERIMENTO PER RISPONDERE A UNA DOMANDA: SE I PARTECIPANTI A SANREMO 2024 FOSSERO DEI RISTORANTI DI TORINO, QUALI SAREBBERO? LORO SONO 30, NOI LI ABBIAMO DIVISI COSÌ: 14 NELLA PRIMA PARTE, 16 IN QUESTA SECONDA PARTE
Archiviata la prima delirante parte di questo esperimento musicale e gastronomico, passiamo alla seconda. Nella prima puntata (potete recuperarla qui) avevamo accostato a ogni cantante una proposta gastronomica torinese, da Alessandra Amoroso a Geolier, da Osteria Antiche Sere a Cammafà, secondo rigidi e scientifici criteri. Ecco quindi gli ultimi 16 partecipanti di Sanremo 2024 se fossero ristoranti e consigli food a Torino.
Oggi è conosciuto veramente in ogni dove, ma buona parte del suo successo viene dall’exploit del suo primo album: Album. Dentro c’erano brani come Habibi, Ricchi dentro, Ninna Nanna… e anche la mitica Pizza kebab. Quindi per noi Ghali è Da Demir (via Frejus 4), forse il miglior kebab della città.
Te lo prometto (2020) è uno dei singoli più famosi di questo ragazzo romano che negli anni ha veramente saputo costruirsi una fan base ampia e forte. Per noi è Tellia e la sua pizza, il progetto di Enrico Murdocco partito da una piccola pizzeria al taglio che ha costruito nel tempo un micro impero.
Senza indugi: Il Volo è il mondo di Crostone.it. Perché? Perché ha portato a Torino un prodotto buonissimo ma non prettamente commerciale (il panino con la salsiccia di Bra), riuscendo a far breccia nel cuore dei torinesi.
Estroso, spiazzante, fresco, ma anche riflessivo e profondo. Irama è la bistronomia spettinata di Razzo. Esplosiva sì, ma con tanta, tanta qualità.
Sono 30, quindi abbiamo deciso di dividere il tutto in due puntate, rispettivamente da 14 e 16 partecipanti. Con la somma, la speranza è costruire un’altra simpatica micro-guida di ristoranti consigliati a TorinoMeno male che anche a Sanremo arriva un po’ di punk. Probabilmente loro non sarebbero d’accordissimo, ma La Sad è Rock Burger, la prima hamburgeria e caffetteria rock di Torino.
Può mai avere bisogno di presentazioni la Bertè nazionale? Assolutamente no. Un’eccellenza mai doma della musica italiana: e quindi optiamo per lo stellato La Credenza (San Maurizio Canavese), inossidabile alfiere del food d’alta classe di Torino e dintorni.
Autore, cantante, perfomer… Qui si parla di uno dei più grandi talenti della musica contemporanea. E, dato che se n’è parlato tanto (e a ragione) diciamo La Terrasanta (via Monti 11): shish kebab, shawarma e falafel come forse da nessun’altra parte in città.
Giovane, barese, bella voce, squisitamente pop. Maninni è sicuramente uno degli underdog di questo Sanremo, ma mai dire mai… Noi gli auguriamo il percorso di quei giusti di Vanverburger, partiti con un van e ottime speranze… e diventati un vero cult.
Mr. Rain fa cantare i bambini, commuove le mamme, ammalia gli adolescenti… Quando si muove scrive un successo. Gusti a parte, è indubbiamente molto forte. Ecco perché è Fra Diavolo, pizzeria/format che certo non nasce a Torino, ma che qui in città ha riscosso negli anni grande successo.
Molti sono cresciuti con le loro canzoni, e tutti conoscono i grandi classici che hanno saputo sfornare. Tra l’altro, non sembrano invecchiare mai; come Samambaia in via Madama Cristina, con le frittelle di mela, le torte, il bistrot…
La coppia che scoppia. Non serve presentare questi due “ragazzini” (anche loro eternamente giovani) dalla lunga e onorata carriera. Per noi sono Piola Da Celso: il classico che non si batte.
Tornano anche loro a Sanremo. Quasi sessant’anni di carriera e tantissimi successi che sono inni all’italianità. Ci viene da metterli affianco alla Trattoria della Posta di Strada Mongreno, una delle trattorie piemontesi più antiche e vere della città.
Internazionale, mai banale, imprevedibile, super cool. Rose Villain si è ritagliata il suo spazio nel panorama musicale italiano con progetti interessantissimi e una personalità solo sua: per noi è Ailime, il sakè-bar romagnolo di Chicca Vancini.
Acclamato e osannato, uomo da palco e da spot dell’estate, ciò che tocca diventa un successo. Per l’associazione che ne dite di Berberè? La pizza buona, etica, pure un po’ hipster, reperibile in tre locali a Torino (tutti tra l’altro fighissimi)?
Occhio di riguardo per questi piemontesi apprezzatissimi da pubblico e critica. E piccola eccezione per loro, niente pranzi o cene ma una colazione. Auguriamo ai Santi Francesi il successo della nostra Farmacia del Cambio, in piazza Carignano, bellissima, internazionale, ma soprattutto affacciata su tutta la bellezza di Torino.
Italici ma anche internazionali; rock, pop e perfino dance. I The Kolors ci piacciono perché suonano benissimo, e riescono sempre a inventarsi qualcosa di nuovo. Per noi sono la lieta sorpresa di Kadeh Meze Wine Bar: l’apericena turco che sta conquistando parecchie buone referenze in città.