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Benvenuto 2023: manuale delle novità

8 aperture (recenti, meno recenti e future) tra le più interessanti della città

di Tommaso Cenni

ECCO LE NOSTRE ISTRUZIONI D'USO PER GODERSI AL MASSIMO LE NOVITÀ GASTRONOMICHE TORINESI: VECCHI MAESTRI, NUOVE APERTURE, LUOGHI D'IDEE, PLIN, SAKÈ E TANTO ALTRO

Ecco le nostre istruzioni d’uso per godersi al massimo le novità gastronomiche torinesi

Vecchi maestri, nuove aperture, luoghi d’idee, plin, sakè e tanto altro. L’ultima parte del 2022 ci ha regalato parecchi nuovi spunti gastronomici, insieme a progetti ambiziosi e classici che ritornano (perché si sa, certi amori non finiscono…). Ne abbiamo individuati 8 per voi, tra i più interessanti: ecco il nostro piccolo manuale d’uso per affrontare in modo adeguato l’anno che verrà.

Carignano

Non si può non iniziare con il nome più chiacchierato del momento: Davide Scabin. Il bel cameo a MasterChef non ha fatto che buttare litri di benzina sul fuoco: il marziano è tornato, rock e futuristico come da pedigree, e non ci si aspetta altro se non i fuochi d’artificio. A lui la guida della ristorazione del Grand Hotel Sitea e quindi del Carignano. La Michelin ha deciso come da norma di lasciargli la stella, e il menù degustazione (RAL 6001 Classic) è un percorso di 13 portate, con pochissimi compromessi e idee molto chiare. I presupposti per mantenere la stella ci sono tutti, siamo super curiosi di vedere cosa accadrà.

Via Carlo Alberto, 35


Caffè San Carlo e Scatto

A fine dicembre hanno finalmente aperto caffè e bistrot del San Carlo (a duecento anni dalla prima apertura del San Carlo!). Che sia un ulteriore passo per ridare una dignità “gastronomica” a piazza San Carlo e i suoi bar? Speriamo di sì. La “grande manovra” è stata affidata ai Costardi Bros, nome rinomato della ristorazione piemontese, che dovrebbero inaugurare a fine gennaio all’interno di Gallerie d’Italia il ristorante. Scatto è il nome designato, e l’attesa è sicuramente parecchia. C’è movimento e non vediamo l’ora di scoprirlo.

Piazza San Carlo, 156


Caffè Baratti & Milano

Altra novità importante in città arriva da uno dei locali più antichi e famosi di Torino: Baratti & Milano. Menù e carta dei vini dal 12 gennaio sono il regno di Ugo e Piero Alciati (pilastri della ristorazione d’eccellenza grazie al loro Da Guido a Serralunga d’Alba). Insomma Baratti & Milano cambia marcia, verso un profilo nuovo, qualitativo, dal respiro internazionale. Uno dei luoghi più fascinosi della città ha bisogno di una ristorazione equivalente: eccola.

Piazza Castello, 27


Obicà Mozzarella Bar

Ecco, qui parliamo di una realtà internazionale, presente a svariate latitudini, che ha deciso di investire su Torino, onorando il rapporto con Rinascente già vincente in quel di Milano. Il “bar” al piano terra dei grandi magazzini di via Lagrange non è solo un bar; Obicà sembra un luogo pensato dagli italiani per gli stranieri (e un po’ è così), un posto in cui conoscere in maniera “guidata” sfumature di cultura culinaria italiana. Abbiamo trovato una pizza “non napoletana” veramente buona, alcuni spunti interessanti e altri da migliorare. Il posto però è curato, centralissimo e offre una valida alternativa a una via di tanti negozi e poca ristorazione (peccato). Non è per tutti, ma siamo felici che brand internazionali investano su Torino.

Via Lagrange, 15 (dentro Rinascente)


Sestogusto

A proposito di pizza Sestogusto raddoppia! Massimiliano Prete, dopo il successone del primo locale torinese (via Mazzini 31), apre il secondo; e non in un posto casuale: via Stampatori 6. Dove un tempo c’era un altro pezzo di storia della ristorazione torinese, il compianto Sicomoro. La proposta di Sestogusto è sempre la solita (vincente): pizza da gran maestro delle lievitazioni, quindi speciale, mai banale, curiosa, insomma un’esperienza. Il successo sarà bissato? Vedremo.

Via Stampatori, 6


PlinTO

I ristoranti monotematici non sono solo una moda: sono uno state of mind. Il principio è lineare: se sai fare una cosa bene, fai quella. Ne abbiamo visti un po’ di tutti i tipi, dalle polpette alle crepes, dalle jacket potatoes agli agnolotti. Cosa mancava? Essendo noi a Torino ovviamente i plin. Ecco quindi PlinTO, localino di via Cernaia fedele alla dicitura nome omen. Cosa aspettarsi quindi? Plin, in tutte le salse, colori, aspetti. Curioso.

Via Cernaia, 40


Tut Vin

In realtà ha aperto a inizio autunno, e dopo un paio di mesi di rodaggio pare avere affinato la sua proposta. L’ideale è chiaro: buon vino senza limite mentale alcuno, accompagnato da tomini, taglieri, crostoni… La selezione di vini è interessante e anche la cucina; inoltre è una bella occasione per ribadire la bellezza (sempre in evoluzione) di via Borgo Dora, esteticamente uno dei luoghi più fascinosi per un aperitivo in città.

Via Borgo Dora, 12/B


Ailime

Forse la meno recente di queste aperture (tarda metà 2022), ma anche la più complicata da decifrare. Un nuovo progetto firmato Chicca Vancini (che in città un po’ di cose le ha fatte…), che è un po’ trattoria e un po’ izakaya, un sakè bar che dialoga con l’Emilia Roamagna. A volte ci si capisce e altre no, ma dalle incomprensioni spesso nascono cose meravigliose. Questo è un posto in cui mangiare, bere, conoscere, partecipare a eventi… Probabilmente un luogo prima di idee e poi di ristorazione. Questa apertura ha subito attirato tutti gli appassionati del settore; e sicuramente per i curiosi è una tappa imprescindibile di questo 2023.

Via Messina, 8/A