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Storie dal set

di Antonella Frontani

Maria Adriana Prolo, una donna illuminata

Torino, inverno 2020

Torino Magazine ha deciso di dedicare questo numero ai ‘capitani metropolitani’, personaggi che attraverso il loro operato hanno contribuito a fare la storia della città. Nell’ambito del mondo cinematografico, io vorrei rendere omaggio a una donna che è stata luce per il cinema italiano, non solo torinese: Maria Adriana Prolo. La donna che nel 1941 progettò la creazione di un luogo consacrato alla raccolta dei documenti dell’industria cinematografica torinese oggi può essere considerata la condottiera illuminata di quella forma artistica che, più di ogni altra, ha segnato la società e l’immaginario del XX secolo: il cinema.

Se oggi a Torino si trova il Museo Nazionale del Cinema, luogo di indiscutibile fascino, sede di un ingente patrimonio di materiali preziosi e unici al mondo, è grazie a lei. Il cinema, linguaggio narrativo fondamentale per l’interpretazione della Storia e della storia di ognuno di noi, oggi non rappresenta solo una delle più grandi industrie mondiali ma l’immenso scrigno in cui è custodita la narrazione sull’umanità, dall’inizio del Novecento. Bisognava avere la capacità di intuire il potenziale di un settore così importante per iniziare la custodia e l’archiviazione di fotografie, manifesti, materiali pubblicitari, apparecchi e manufatti artistici di cui non sarebbe rimasta traccia. Le nuove generazioni che oggi amano il cinema, a dispetto di ogni funesta previsione che continua a decretarne la morte, non avrebbero potuto accedere alla più prestigiosa raccolta internazionale di archeologia cinematografica, ricca di costumi e oggetti diventati, oggi, di culto.

Maria Adriana Prolo è la donna che nel 1941 progettò la creazione di un luogo consacrato alla raccolta dei documenti dell’industria cinematografica torinese

Mia figlia, giovane cinefila appassionata, avrebbe perso l’incanto dei film muti come ‘Cabiria’, di Giovanni Pastrone, uno dei kolossal che, insieme ad altri film storici italiani, hanno influenzato la produzione americana, da David W. Griffith in poi. È da lì che il cinema ha seguito il suo percorso fino ai film e alle serie televisive che oggi Ludovica, e la sua generazione, seguono appassionatamente. Se è vero che narrare è identità e che il cinema può raccontare chi siamo, la storia della sua nascita e del suo sviluppo negli anni di fermento culturale e politico, come i primi venti del Novecento, è fondamentale per capire il nostro intero percorso. Ecco che la Mole, oggi sede di uno dei più prestigiosi musei cinematografici al mondo, rappresenta l’intuizione e il meticoloso, paziente lavoro di raccolta e conservazione di una donna illuminata: Maria Adriana Prolo.

A lei va il mio ringraziamento per aver salvato e custodito una parte così importante della nostra storia. Acuta, l’intelligenza, colta, ha saputo salvare la memoria del cinema e conservare intatte le sue affascinanti origini legate a Torino.