Home > Food > Percorsi Gourmet > Micro-guida food & wine di Torino
È tempo di primavera, buona musica, nuovi eventi. È tempo di Eurovision Song Contest 2022, di turisti che finalmente tornano e di una Torino chiamata a un felice (ma non semplice) risveglio, che passa anche attraverso la forza della musica e le buone carte che la città sa e può mettere sul tavolo. Una su tutte l’offerta food & wine torinese: varia, di livello, mai banale. Da queste considerazioni ecco 7 consigli per mangiare e bere bene in città.
Magno è nuovo, in ogni senso. Ha un anno di vita, nel centro pulsante della città, e fin da subito ha avuto le idee molto chiare: una pizza nuova, buona, fatta di materie prime mai banali, scelte con cura e tutte da scoprire. Non la solita pizza insomma, da ordinare anche da asporto per pasti colorati e condivisi a casa o in ufficio (parola di redazione).
Ci serviva una Dispensa di vini, liquori, spiritis in pieno centro a Torino? Certo che sì, e circa sei mesi fa ha aperto in Galleria Subalpina Dispensa Torino. Una bellissima, grande esposizione enologica e non solo; un polo culturale, un luogo curioso quanto una galleria di riviste indie. Esteticamente affascinante, sostanzialmente stimolante. Scoprite dispensa e le sue bottiglie.
Galleria Subalpina, 16 (Piazza Castello)
L’effetto è in stile binario 9 e ¾ di Potteriana memoria: scendi le scale e al piano di sotto del Fanfaluch si apre un mondo inaspettato. Fanfaluch è l’aperitivo di una piazza Vittorio 2.0, di classe, attenzione, paesaggi raffinati. La nostra scelta è la “Piemontesina Bela”, degustazione un po’ rivisitata dei più tradizionali antipasti piemontesi. Ecco una sorpresa proprio dove pensavi di conoscere già tutto.
Marna da questa parte della città è nuovo ma potrebbe appartenere al Quadrilatero da sempre. Estroso, un po’ parigino, fiero nemico della superficialità. L’abito bianco immacolato si scontra appositamente con le proposte di Marco in cucina (decisamente interessanti). Il menù cambia spesso, la carta dei vini è sempre in discussione; tutto muta a parte la voglia di stupire, perno attorno al quale ruota ogni anima di Marna.
Adoriamo le enoteche con una forte personalità, locali in cui l’identità viene prima dell’etichetta. Luoghi come l’Enoteca La Guendalina, buona vetrina di vini e storie; gestite e nutrite dalla passione di Loredana. Per noi un’enoteca vale il viaggio se presenta bottiglie particolari, se a chi ce le racconta luccicano gli occhi e se possiamo mangiare qualcosa di sfizioso. La Guendalina rispetta alla grande questo algoritmo.
Corso Regina Margherita come Testaccio. Un paragone assolutamente e inequivocabilmente sbagliato, salvo per un elemento: Dù Cesari. Danilo Pelliccia “Er Pelliccia” è la cucina romana a Torino, fin dagli esordi. Pochi posti a sedere, ricette romane super tipiche, contaminazioni più moderne, il vino di Tognazzi, le maglie di Totti. Prenotate e mangiatevi una carbonara.
La collina sopra Torino è uno spettacolo tutto l’anno, ma la primavera ha forse una marcia in più. Detto questo non serve una ragione particolare per presentarsi alla corte di Ugo Fontanone; perché Frà Fiusch è Frà Fiusch, e spesso basta questo. Frà Fiusch è il genio applicato ai prodotti stagionali, una vista spettacolare, un menù che è un trattato di gastronomia tra semplicità ed estro. Chi non l’ha già provato, si faccia un piacere e provi il mini fuori-porta.