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Suggerimenti golosi

Ristoranti e botteghe del gusto a domicilio

di TOMMASO CENNI

Primavera 2020

IL MONDO DEL FOOD TORINESE SI È ORGANIZZATO ATTRAVERSO DIVERSI SISTEMI DI DELIVERY PER GARANTIRE QUEI PASTI A DOMICILIO CHE FANNO PARTE DELLA NOSTRA QUOTIDIANITÀ. ABBIAMO RACCOLTO UNA SERIE DI CONSIGLI PARTICOLARI, DALLA RISTORAZIONE PIÙ CLASSICA ALLE BOTTEGHE DEL GUSTO, SINO AGLI SFIZI PIÙ GOLOSI CHE LA CITTÀ SA OFFRIRE.

Mio nonno usciva dalle Molinette e passava da Samambaia, in via Madama Cristina, il mitico bistrot fondato da Beppe Pugliese, per assaporare una frittella di mele tanto storica quanto buona. Il poeta e drammaturgo inglese Charles Lamb era sulla stessa linea di pensiero e ragionava su come «un uomo che rifiuta le frittelle di mele non può avere un’anima pura». Siamo uomini, abbiamo bisogno della nostra dose di dolcezza, nei rapporti affettivi come in cucina. Lo sa bene La Monaca Pasticceria (corso Moncalieri, 256), punto di riferimento cittadino della pasticceria dolce e salata in formato mignon. Vere e proprie opere d’arte in versione micro, elegantissime e un po’ naïf. C’è chi, di fronte a uno chantilly grosso quanto un bottone, si è commosso (vedere per credere); e se non basta ci sono le torte, i croissant, i baci di dama… date un’occhiata al sito o al profilo Instagram (lamonacapasticceria). Poi alzate la cornetta, enunciate le vostre voglie, mettetevi comodi e le delizie mignon giungeranno direttamente a casa.

In questi momenti c’è chi necessita di cioccolato, non necessariamente per farne una scorpacciata ma magari giusto per averne una scatoletta, su un tavolino in mezzo al salotto, a cui attingere, che so, prima di andare a letto. Uno sfizio, un momento di intimità in compagnia della propria golosità. E allora, per una tale ricorrenza, non bastano cioccolatini ‘classici’, devono essere griffati, dedicati a noi e a quei momenti. Quattro parole: La Perla di Torino (via Catania, 9), laboratorio artigianale che diffonde l’arte del cioccolato italiano in giro per Torino e per il mondo. Fiore all’occhiello i tartufi, confezionati in scatole eleganti che non possono che contenere delizie, e le creme spalmabili, per dare un tono completamente diverso a colazioni e merende casalinghe.

La Perla di Torino

E sì, perché la colazione, oltre a essere il pasto più importante della giornata, come ritualmente ci ripetono dall’età di sei anni, è un’occasione di coccole a cui molti non possono rinunciare. Quanto ci manca il caffè al bar! Alcuni hanno pianto a queste parole, non basterebbe un saggio per raccontare la saudade da assenza di colazione. Probabilmente è da qui che sono partiti i ragazzi della Torrefazione Crocetta (corso Alcide De Gasperi, 3/D) con la loro iniziativa di portare il caffè macinato della Torrefazione a domicilio, accompagnandolo con tutte le abituali proposte di uno dei bar simbolo del mercato della Crocetta. L’intento è restituire il piacere di una colazione come al bar, ma a casa tua. Praticamente una missione umanitaria. Catherine Deneuve ci dipinse con questa sentenza ironica e ricca di charme: «Gli italiani hanno solo due cose per la testa: l’altra sono gli spaghetti». Non credo servano molte altre parole per descrivere il di lei fascino, e soprattutto per descrivere noi italiani.

Torrefazione Crocetta

Nella dispensa la pasta solitamente non manca mai; per quella fresca, buona, consegnata a casa, la risposta è da mezzo secolo Pasta&Company, leader del settore. E il settore significa ravioli, agnolotti, gnocchi, tagliatelle, plin… e tutte le ricette tradizionali della pasta italiana. Un leader indiscusso in ogni situazione, soprattutto in quelle più complicate. Altro polo d’eccellenza torinese è la Macelleria Testa (via Fréjus, 101), vera e propria sicurezza da più di cent’anni, elogiata e raccontata da guide e programmi televisivi per la qualità della sua carne e la completezza dell’offerta gastronomica. Dietro, una passione e una professionalità che non conoscono limiti e che continuano a rifornire i torinesi della migliore carne, a cui non dovremmo mai rinunciare.

Spesso andiamo al ristorante per deliziarci con specialità che a casa non mangeremmo mai; solitamente funziona così: decidiamo di preparare piatti mirabolanti, compiliamo la lista della spesa e… rinunciamo. Più semplice e pratico lasciarlo fare a un altro. Per questo motivo la Bottega del Grillo (via Caboto, 42/A) ha deciso di perpetuare il proprio servizio di gastronomia e bistrot reinventandolo in versione delivery. Agnolotti al ragù, piatti di pesce, arrosti… chiamate per conoscere le preparazioni fresche, sfogliate TripAdvisor per foto da leccarsi i baffi.

La Bottega del Grillo

Poi c’è chi ha preso questa esigenza di consegne a domicilio come un vero e proprio invito a tirare fuori forze e impegno per dare il meglio di sé; con comunicazioni e collaborazioni volte a rendere il servizio sempre più efficiente. È il caso di ‘ciapalì’, un hashtag inventato dallo storico Albergo Ristorante San Giors (via Borgo Dora, 3/A), portavoce di un’iniziativa che trasporta a casa dei torinesi le specialità della tradizione piemontese e dei ‘fuori carta’ tutti da provare. Una carta sicuramente interessante e in costante aggiornamento. Bravi!

Agnolotti del plin al sugo d’arrosto

Albergo Ristorante San Giors

Al Cacimperio

Nomi storici e grandi classici di Torino che riescono a vivere al meglio la contemporaneità con tutte le sue sfaccettature, impedimenti compresi. A questo proposito scende in campo un pezzo da novanta come Al Cacimperio (via Alfonso Lamarmora, 17), ovvero il ristorante che nell’immaginario cittadino rappresenta le grandi cene di carne, quelle con i rossi importanti del territorio e il supporto in pietra in mezzo al tavolo che continua a cuocere a piacimento le costate che arrivano da tutto il mondo. Dall’angus argentino fino alla marchigiana, con le patate e le verdure alla griglia che compongono il quadro perfetto. Fate uno squillo ad Alessandro, prenotate il pasto, allestite la tavola e… non vi resta che aspettare.

Una delle poche cose che abbiamo in più è senz’altro il tempo, e aspettare è una forma d’arte. In una ben più allucinata attesa sono imprigionati i protagonisti de ‘Il deserto dei Tartari’ di Dino Buzzati, capolavoro del 1940. Un’attesa fatta di speranze di gloria, norme militari e voglia di andarsene. Seppur con i suoi fastidi, la nostra attesa è ben diversa, specie se possiamo contare sui servigi del gruppo Rabezzana. Osteria, enoteca e adesso anche pastificio Giustetto: pasta fresca, grandi classici piemontesi e tanto vino, praticamente tutto ciò che serve per sopravvivere; come in un celeberrimo sketch di Alberto Sordi, chiuso in cantina, che esce quando finisce il vino, non la guerra (rivedetelo su YouTube). D’altronde, difficile pensare che Franco Rabezzana restasse con le mani in mano, l’uomo che ha preso il lavoro di intere generazioni della propria famiglia e l’ha proiettato nel futuro; con le nuove aperture a Londra e il lavoro immenso svolto all’interno della ristorazione torinese.

Stilando questo album di foto e consigli, alla fine ci si accorge che, prima che le attività e i marchi, a lottare nelle situazioni di emergenza sono le persone. Uomini e donne che fanno la città ogni giorno a prescindere dal resto. A prescindere che siano citati in questo pezzo oppure no, come tanti. Henry Ford pensava che nulla è davvero difficile se lo si divide in pezzettini; quei pezzi sono gli attori che danno continuamente linfa a Torino. Sono Danilo Pelliccia (per tutti Er Pelliccia) che, insieme ad altri tre moschettieri, Nicola Di Tarsia, Alessandro Uccheddu e Nicolò Curto, preparano nella cucina dei Dù Cesari menù a otto mani da gustare a domicilio.

In fondo, anche questi sono gesti d’amore, messi in tavola per i torinesi che non rinunciano a stare bene.

(Foto ARCHIVIO)