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Speciale Food Primavera 2024

Il meglio della stagione torinese

Primavera 2024

IL MEGLIO DELLA STAGIONE TORINESE, IN UNO SPECIALE ENOGASTRONOMICO CITTADINO CHE GIOCA TRA TRADIZIONE, POETICA GOURMAND, CUCINA ETNICA, LANGHE E TANTO ALTRO. 7 STORIE DI IDENTITÀ E PASSIONE FOOD

Sette storie differenti, sette cucine con protagonisti e filosofie diverse, ognuna unica a suo modo. Il fil rouge? Ovviamente la voglia di mangiare bene, poi l’identità forte e la qualità della proposta enogastronomica. 7 ristoranti tutti a Torino o dintorni, e tutti degni di nota.

Così in questo Speciale Food Primavera 2024 troviamo la tradizione piemontese (urbana e di Langa) che fa parte del nostro DNA, un bel dialogo col mondo, innovative poetiche gourmet, storie di famiglie che proseguono grandi saghe gastronomiche e tanto altro. In definitiva: 7 consigli primaverili per non sbagliare a tavola.

La Taverna di Frà Fiusch

Primo consiglio, primo micro-fuoriporta. Ottima stagione la primavera per godersi un po’ di collina torinese. Qui siamo a Revigliasco, piccolo borgo delizioso sopra la città. Noi scegliamo Frà Fiusch per una cena piemontese di alto livello, sempre autentica e stagionale. Ugo Fontanone è chef e capitano di una squadra che da più di 25 anni fa incetta di premi, segnalazioni e buona critica. Tutto meritatissimo. Ottimo il menù degustazione, ma noi consigliamo di scegliere à la carte, appunto secondo stagionalità, perché le ricette sono sempre interessanti e sfiziose. Per noi Frà Fiusch è una sicurezza!

Via Maurizio Berla, 32 – Moncalieri (TO)

La Taverna di Frà Fiusch

Ca’ Mia – Casa Albano

Secondo consiglio, e fisicamente non ci allontaniamo troppo dalla prima segnalazione. Scomodiamo un nome ampiamente conosciuto dai torinesi: Ca’ Mia – Casa Albano. Un cult familiare, a cui chef Marco Albano ha saputo dare nuova veste e rinnovata freschezza, rispettandone la storicità e innovando quanto basta. Tanta cura per i dettagli ed eccellenti materie prime sono i cavalli di battaglia di un ristorante semplicemente ottimo, con peraltro oltre 1.300 etichette di vino in cantina (gran fiore all’occhiello!).

Strada Revigliasco, 138 – Moncalieri (TO)

Ca' Mia

Da Felicin alla Consolata

Questa segnalazione poteva finire direttamente tra le più interessanti aperture dell’anno (sì, anche se siamo solo a primavera). L’idea è semplice ma brillante: è giunto in città Felicin, un caposaldo della ristorazione di Langa buona e bella (quella dietro cui mezzo mondo sbava insomma). E ha aperto affianco al Bicerin un boutique-bistrot che lavora dalla mattina fino all’aperitivo serale, e che tra colazioni, pranzi di Langa e stuzzicherie varie, tiene compagnia tutto il giorno a una clientela già affezionata. È bello, loro sono bravi, questa piazza è magica: ci voleva proprio!

Piazza della Consolata, 5/A – Torino

Felicin alla Consolata

Ristorante Ceccarelli

Altro nome cult del nostro panorama food: Ceccarelli. Tutti lo conoscono. Ma magari non tutti sanno della lieta novità… Siamo infatti andati a trovare Walter ed Enrico, che da circa un anno hanno preso definitivamente il timone di una sacra storia di ristorazione di Torino: quella di Claudia e Antonio Ceccarelli (i genitori di Walter). La formula? Sempre la stessa, quindi ottima cucina piemontese, toscana e altro, con eccellenti materie prime, e, rispetto al passato, con qualche “innovazione” in più. Verificato: entusiasmante cambio della guardia!

Via Santorre di Santarosa, 7 – Torino

Ristorante Ceccarelli

Vale un Perù

Quinto consiglio: un po’ di etnico (anche se mal-digeriamo il termine). Ecco quindi Vale un Perù, per cui non servono tante presentazioni. Riassunto all’osso: la cucina peruviana è magica, una delle nostre preferite, e a Torino per provarla in modo adeguato l’indirizzo è solo uno: via San Paolo 52. Anche nella versione experience di NATIVO (solo su prenotazione). Se come noi non potete stare senza ceviche e pisco sour, tre paroline d’oro: Vale un Perù.

Via San Paolo, 52/B – Torino

Vale un Perù

Il Marchese

Interessante e recente iniziativa gastronomica a due passi da Porta Nuova, dieci lettere: Il Marchese. Sito dove un tempo era il Brandè. Il format è semplice, ma vincente: un ambiente elegante e un po’ esclusivo, in cui provare la cucina di uno chef (Giovanni Piselli) giovane ma esperto, estroso e di talento. Al centro ci sono la qualità, in ogni dettaglio (per dire, il pane è di Enrico Murdocco di Tellia) e un menù che stupisce, variando stagionalmente. Il risultato? Un luogo novus a cui tanti torinesi e parecchi stranieri sono già affezionati.

Via Massena, 5 – Torino

Il Marchese

Trattoria della Posta

Ultimo consiglio. A proposito di storie di famiglia, ecco una delle più iconiche della città. Da tre generazioni, ovvero fin dagli anni ’50, i Monticone reggono in strada Mongreno una delle trattorie più autentiche e antiche di Torino. Sempre la stessa famiglia, sempre la medesima arte dell’accoglienza. A far da padrone i formaggi, le tovaglie a quadri, le ricette piemontesi… e soprattutto l’artigianalità con cui Enzo prepara ogni piatto. Ah, praticamente tutto viene dalla sua cascina o da fornitori fidatissimi. La Trattoria della Posta è simbolo di un intero modo di fare ristorazione, antico e, oggi, assolutamente contemporaneo.

Strada Mongreno, 16 – Torino

Trattoria della Posta