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Marna

Identità, gusto

Autunno 2022

DA MARNA BISTROT (IN PIENO QUADRILATERO) SI RESPIRA LA CULTURA DEL GUSTO. NEI PIATTI STIMOLANTI PROPOSTI DA MARCO TORRIONE E NELLA WINE LIST, MAI BANALE E RICERCATA. IL RISULTATO È UN RISTORANTE MATURO, CON UNA FORTE IDENTITÀ, NATO PER STUPIRE OGNI VOLTA

Marna locale

L’identità di una persona la si evince dalle decisioni che prende; lo stesso succede per i ristoratori, che si comprendono veramente solo analizzando le scelte che operano. A metà ‘800, il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach affermava che l’uomo altro non è se non quello che mangia, perché ciò che differenzia l’essere umano dal resto del regno animale è proprio l’innata sensibilità. Cibarci di buone o negative o stimolanti o rattristanti impressioni gioca un ruolo determinante nella nostra composizione emotivo-biologica. Ma torniamo alla cucina: solitamente ristoratori coraggiosi operano scelte coraggiose, così come ristoratori con una forte identità difficilmente scendono a compromessi. Può sembrare un’esagerazione, ma forse una delle grandi sfide gastronomiche dei giorni nostri è proprio difendere l’identità, le idee, la personalissima visione del mondo dei creativi convinti.

Selezione di vini - Marna

Selezione di vini

Marco Torrione, quando ha aperto Marna Bistrot – in quella che è la via cardine del Quadrilatero Romano torinese e che sbocca in piazza Emanuele Filiberto – le idee le aveva chiare. Marna Bistrot doveva essere un luogo in cui mangiare bene, con una scelta di piatti ristretta e molto curata, in grado di incuriosire e perché no, stupire, affiancata da una selezione di vini certamente non superficiale. Ad oggi l’impressione è che ci sia riuscito. La sala di Marna è, nella sua semplicità, un piacere per gli occhi. Intima, bianca quasi onirica, con le luci soffuse e un paio di chicche a corredo (vedi il nuovo alambicco), anche questa una scelta non casuale: «L’ho acquistato da dei ragazzi che lavorano molto bene su questi utensili, mi sembrava una bella occasione. Noi abbiamo una passione per vini e distillati, cerchiamo di proporne sempre di nuovi e un po’ “speciali”; chissà, magari un giorno ne produrremo uno nostro». Ecco, Marna è lavoro ed evoluzione: ce lo raccontano bene i menù  degustazione (quello di mare e quello di terra), perché sono un gioco di colori, suggestioni, accostamenti assolutamente stimolanti. E allora nell’identità di Marna vediamo anche netti “contrasti”, e ci piacciono: il bianco candido della sala si scontra con l’esplosione estetica e concettuale dei piatti. Il petto d’anatra è un piccolo quadretto quasi minimale che nasconde una forza di gusto incredibile, un ingranaggio di sapori che gira alla grande.

Un buon punto di partenza per esplorare gusto e idee nei piatti e al calice

Passeggiando per il Quadrilatero si sentono nuovamente accenti stranieri (era ora!) e Marna ci sembra veramente al posto giusto; perché innova senza timore, non rinuncia alla propria identità, rivisita classici della nostra cucina, e riesce a risultare sia internazionale che profondamente torinese. Testimone di una città che pulsa, crea, vive e progetta ogni volta di più. Esiste ancora. Quando Torino accoglie nuove o semi-nuove aperture, conviene farsi un giro e provarle. Non solo per mangiarsi un raviolo aperto con orata, pistacchio, crema di patate e zafferano, o per gustarsi una Ribolla Gialla di Simon Komjanc; ma per ricordare a noi stessi che tanto ancora bolle in pentola, ed è un peccato non esplorare questa potenzialità.

Raviolo aperto con orata, pistacchio, crema di patate e zafferano - Marna

Raviolo aperto con orata, pistacchio, crema di patate e zafferano

L’invito (personale) è a prenotare, venire qui non troppo tardi, ordinare il menù degustazione (scegliete voi quale), per tutto il tavolo chiaramente. Di lì in poi fatevi suggerire i vini più adatti, non rinnegate un po’ di sana “spericolatezza”: osate e godetevi il percorso pensato da Marco. Torniamo a rendere la cucina convivialità e occasione per creare cultura, ne abbiamo bisogno. Servono chiaramente i luoghi giusti, quelli che incoraggiano, e crediamo che Marna si cali alla perfezione nei panni. Il bistroquet era nella Francia di parecchi anni fa il nomignolo affibbiato ai vignaioli o agli assistenti dei commercianti di vino francese. Nell’800 nacque a Parigi il primo bistrot, inteso come antenato dell’osteria, che poi ha attraversato i secoli per mutare più e più volte. Marna Bistrot è ben più di un’osteria: è un luogo internazionale in uno dei quartieri più parigini della città, un buon punto di partenza per esplorare gusto e idee nei piatti e al calice.

Petto d'anatra al beurre noisette, carote alla brace e fondo di cipolla caramellata - Marna

Petto d’anatra al beurre noisette, carote alla brace e fondo di cipolla caramellata

Accostamenti coraggiosi, scelte in costante evoluzione, proposte sfidanti anzitutto per noi. Dagli antipasti ai dolci, fino alla carta dei vini, assolutamente non mainstream e studiata assieme a una sommelier di livello

Marna Bistrot, nuova proposta culinaria intraprendente e fortemente identitaria in pieno Quadrilatero grazie allo chef Marco Torrione.

 

MARNA BISTROT

Indirizzo:  Via Sant’Agostino 17 – Torino

Telefono: 349. 703 5899

Instagram: marnabistrot

Facebook: Marna Bistrot

 

Mana Bistrot logo

 

(Foto di FRANCO BORRELLI)

(Servizio publiredazionale)